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LA CITTA' E' DEI CITTADINI NON DEI COMMERCIANTI

  • mobilitacatania
  • 23 gen 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Da un paio di anni i cittadini di Palermo si sono visti restituiti pezzi di città che prima erano invase da macchine e parcheggiatori abusivi. Palermo cerca quindi di avvicinarsi agli standard europei in fatto di diminuzione dell'inquinamento atmosferico e di vivibilità della città. Guarda caso nell’indagine 2014 condotta da Euromobily Palermo si era classifica 28° mentre Catania era in coda alla classifica al 40°posto. Diverse sono le piazze restituite alla città, da Piazza Marina a piazza san Domenico, da piazza Sant’Anna a Piazza Magione, da Piazza Rivoluzione a Piazza Bellini. Certo pure li la protesta dei commercianti è stata dura ma i cittadini hanno avuto dalla loro parte un’amministrazione che ha creduto fermamente in questo cambiamento e questo ha dato i frutti che adesso vediamo.A Catania invece una conquista che era stata fatta dai cittadini e da centrocontemporaneo (piazza Manganelli), nel giro di una settimana viene revocata, perché i commercianti hanno deciso così. Guardate cosa diceva Roberto Tudisco, che rappresenta 300 esercenti e lavoratori riuniti sotto la sigla Fipet, in un articolo pubblicato da MeridioNew il 16 novembre 2013 “I commercianti sono in subbuglio: non gli è andata proprio giù la decisione dell'Amministrazione di chiudere Piazza Manganelli il sabato pomeriggio per ospitare le attività artistiche del Centrocontemporaneo. «Non così almeno - precisa Tudisco - perché non si possono creare isole pedonali senza realizzare parcheggi nelle aree limitrofe, questa scelta sta creando soltanto svantaggi. Abbiamo mandato a casa Stancanelli perché pensavamo che le cose sarebbero cambiate, ma il sindaco Bianco adesso deve rispettare le promesse fatte».” Gli impegni presi erano: «Contrastare la vendita di prodotti di scarsa qualità e a basso costo, parcheggi in piazza Alcalà e piazza Carlo Alberto, navette elettriche nel quadrilatero del centro storico”. Praticamente coincide esattamente con quanto realizzato dall’amministrazione comunale con il “Movida Bus” che tutti sappiamo come è andata a finire. Noi chiediamo all’amministrazione comunale più coraggio nelle scelte fatte, mirate soprattutto a portare Catania a dei standard di Città europea più vivibile e più vicina ai cittadini.Riportiamo una lettera, ricevuta da un nostro lettore palermitano, in riferimento alla revoca della chiusura di piazza Manganelli, a voi il giudizio.Un articolo così, o quasi identico l'avevo, purtroppo, già letto in occasione della pedonalizzazione di piazza San Domenico qui a Palermo. La piazza sorge in uno degli assi principali di Palermo, Via Roma, e come di consueto nelle nostre città è molto bella. Nonostante la centralità e la sua bellezza, per tanti anni e fino a circa due anni fa, era un groviglio schifoso e informe di auto e parcheggiatori abusivi (come si può ancora vedere su Google Street View). Poi fu pedonalizzata e furono messi alcuni elementi di arredo urbano, piante e panche di poco prezzo essenzialmente, ma che nell'insieme avevano un aspetto gradevole. La piazza si è svuotata di auto e si è riempita di famiglie, ragazzi e turisti. Subito cominciò la rivolta dei parcheggiatori abusivi e dei commercianti della piazza e della adiacente Vucciria che millantavano crolli delle vendite e crisi nera dovuta non alla situazione economica generale, ma ovviamente al fatto che le auto non potevano più entrare fin dentro il negozio per i loro acquisti. Fino a che una mattina, a Palermo ci svegliammo e trovammo l'arredo della piazza completamente distrutto e commercianti e abusivi fieri che rivendicavano l'atto "picchì ri quannu chiureru e' machini un si campa cchiù". Però forse quell'atto vigliacco e di mentalità mafiosa tutto sommato è stato un bene perché indignò a tal punto i cittadini onesti di Palermo che lo stesso pomeriggio ci fu un corteo di cittadini a sostegno della pedonalizzazione (e della civilità) della piazza e che a loro spese ricostruirono gli arredi. Adesso, a distanza di più di un anno la piazza San Domenico pedonale sembra essere finalmente un traguardo raggiunto e indiscutibile, nonostante il comune ci provi spesso a far marcia indietro su questi provvedimenti e gli abusivi sempre in agguato. Ho scritto tutta questa storia perché credo che risponda un po' all'ultimo dubbio, forse vale la pena continuare a lottare per una mobilità più sostenibile anche a Catania e a Palermo: se non fosse stato per quel corteo di cittadini quel pomeriggio (e anche tutto ciò che hanno fatto prima), oggi forse piazza San Domenico sarebbe nuovamente un parcheggio abusivo. E poi a partire da quella piazza altre cose sono cambiate come un tratto di Via Maqueda pedonale, piazza Bologni, piazza Verdi e così via. Anche se ciò che altrove è normale da decenni da noi è sempre orrendamente difficile. Le proteste dei pochi che pensano di avere il diritto di comandare contro i quelli che vorrebbero cambiare in meglio sono sempre in agguato. Ricordo pure la protesta dei commercianti di Corso Finocchiaro Aprile contro i vigili urbani che multavano le auto in doppia e tripla fila. O il corteo di parcheggiatori abusivi di fronte alla sede della Regione "picchì nuatri semu genti onesta chi travagghia". E potrei continuare fino ad arrivare alle assurde inefficienze del comune che lascia una perla unica come Mondello in completo stato di abbandono. Insomma potrei continuare ancora ma credo che sarebbe inutile. Palermo e Catania credo siano abbastanza uguali nelle loro bassezze quindi ci capiamo. E capisco che alle volte si perde la motivazione e la voglia di cercare di fare qualcosa per renderle accoglienti, vivibili, ordinate e civili come meriterebbero per la loro storia e la loro bellezza.Sotto alcune foto di piazze palermitane restituite ai cittadini.

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