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La Sac verso la quotazione in Borsa

Prosegue “L’Isola che decolla”, il ciclo di incontri organizzati dalla società di gestione dell’aeroporto di Catania. Questo pomeriggio a Palazzo dei Chierici, in piazza Duomo, si è tenuto il momento di riflessione “Sac, verso la quotazione in Borsa. Infrastrutture, modelli di sviluppo e mercati finanziari”, moderato e coordinato dal giornalista Salvo Fallica. Nella sua introduzione, Gaetano Mancini, amministratore delegato di Sac Spa, ha evidenziato la volontà dell’azienda di proseguire nel percorso di quotazione nell’ottica della massima trasparenza. «Deve trattarsi di un progetto del territorio», ha dichiarato l’ad, «perché la nostra società è un bene del territorio, della regione, non una mera azienda ripiegata su se stessa». Mancini ha spiegato alcuni dei punti cardine dello sviluppo prossimo dello scalo, dalla seconda pista alla rimodulazione dei terminal, con decisi interventi infrastrutturali, come quelli in corso sui parcheggi o quello progettato sull’area partenze da ampliare. «Anche nell’ottica di una maggiore capacità di investimento, i soci, nel giugno 2014, hanno deciso di cominciare il percorso che avrà come approdo Piazza Affari. La scelta, poi, di una offerta pubblica di sottoscrizione implica un vero e proprio aumento di capitale, non una diluizione delle attuali quote.

Dopo l’approdo in Borsa, quindi, la nostra società sarà economicamente ancora più in forze e più in grado di affrontare le sfide del futuro». Mancini ha inoltre sottolineato come, di tutte le possibili opzioni per allargare la compagine societaria, quella della quotazione sia la più trasparente. Giacomo Pignataro, rettore dell’Università degli Studi etnea, ha chiarito come le infrastrutture siano una precondizione dello sviluppo. «La Sicilia ha un patrimonio importante per la crescita turistica, ma non c’è solo il turismo, sia chiaro. Personalmente penso a un progetto di economia solida che venga incontro al bisogno drammatico di lavoro dei giovani. In regione abbiamo un 15% di iscritti in meno alle facoltà e ciò rischia di essere un disastro sul piano del capitale umano e dell’equità sociale. Lo dico chiaramente: questa è una terra che sta distruggendo le forze giovanili, senza le quali non vi è possibilità di sviluppo. Sviluppo, per inciso, che non può prescindere dalla crescita del settore manifatturiero, delle imprese».

Enzo Bianco, sindaco di Catania, ha invece puntato la sua attenzione sul «senso di squadra che è la condizione che consente a un sistema e a un territorio di decollare. Serve collaborazione, serve sinergia. Porto, aeroporto, mondo produttivo, amministrazione comunale, enti locali, tutti insieme possono condurre le necessarie battaglie per lo sviluppo di questa terra». Il sindaco Bianco ha poi dichiarato che il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, verrà a Catania per l’apertura della nuova darsena del porto e con l’occasione parteciperà a un focus su Fontanarossa. Il sindaco ha inoltre invitato la Commissione europea a ragionare sulla necessità di inserire Catania nel Ten-t Core Network. In merito alla quotazione in Borsa di Sac, l’idea di Bianco è che «l’operazione avrà successo se l’intero sistema Sud Est sarà credibile, ma è chiaro come tutti insieme, facendo squadra, si sia assolutamente credibili e “appetibili” per il mercato».

Ivanhoe Lo Bello, vice presidente nazionale di Confindustria, nonché, nella sua qualità di presidente della Camera di commercio di Siracusa, membro della compagine societaria della Sac, ha inteso spiegare i perché della scelta di quotare la Sac in Borsa. «Innanzitutto per reperire maggiori mezzi finanziari per gli investimenti, da fare in tempi rapidi e con risorse significative. I progetti illustrati dall’ad Mancini li porteremo avanti con le nostre disponibilità, ma è chiaro come la valenza degli investimenti avrà un significato forte per almeno due terzi della Sicilia». Lo Bello ha tenuto a precisare come «privatizzazione e quotazione siano due cose diversissime: il valore, il “prezzo” delle azioni Sac lo farà il mercato, con meccanismi che non sono certo diffusissimi nell’Isola. L’effetto della quotazione di Sac in Borsa potrà essere importante per collegare finalmente le varie realtà, anche infrastrutturali, dei nostri territori. Perché le infrastrutture che danno reale sviluppo e generano ricchezza sono ovunque integrate».

Marco Panara, coordinatore di “Affari&Finanza” de “la Repubblica” ha sottolineato l’importanza delle classi dirigenti in un territorio. «I soldi non sono mai il vero problema, il problema sono le idee e gli uomini che le portano avanti. Serve una visione strategica trasformata dagli uomini giusti in processo concreto di sviluppo. E visto che le persone, i dirigenti sono fondamentali, quello che serve è rendere strutturale ciò che oggi in Sac è felicemente congiunturale. La quotazione è una sfida, non c’è protezione, ma si guadagna molto in autonomia, nella competizione per un certo tipo di investimenti».

Nelle sue conclusioni, Salvatore Bonura, presidente della Sac, ha messo in evidenza come «la società abbia tutte le performance positive (indice di crescita del traffico più alto d’Italia, produzione di utili, sostanziale assenza del competitor ferroviario) per l’approdo in Borsa. Sottolineo poi come sia cosa non diffusissima fra le società pubbliche produrre utili». Spiegando le modalità della quotazione, Bonura ha sottolineato poi come «l’operazione Borsa possa concretamente porre le premesse per risolvere alcuni problemi endemici siciliani, in primo luogo quello del futuro dei giovani. La nostra sincera intenzione è produrre investimenti e occupazione. Siamo una risorsa da difendere con i denti e serve battagliare nelle opportune sedi europee per mutare alcune decisioni al momento infauste. Un aeroporto la cui società di gestione investe e crea occupazione è un elemento positivo da qualsiasi punto di vista».

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