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QUANDO I COMUNI NON RISPETTANO LA LEGGE

L’art. 3 del DM del 27/03/1998 “Mobilita' sostenibile nelle aree urbane” dispone che “Le imprese e gli enti pubblici con singole unita' locali con piu' di 300 dipendenti e le imprese con complessivamente piu' di 800 addetti ubicate nei comuni di cui al comma 1 dell'art. 2, adottano il piano degli spostamenti casalavoro del proprio personale dipendente, individuando a tal fine un responsabile della mobilita' aziendale. Il piano e' finalizzato alla riduzione dell'uso del mezzo di trasporto privato individuale e ad una migliore organizzazione degli orari per limitare la congestione del traffico. Il piano viene trasmesso al comune entro il 31 dicembre di ogni anno. Entro i successivi sessanta giorni il comune stipula con l'impresa o l'ente pubblico proponenti eventuali accordi di programma per l'applicazione del piano. Il piano viene aggiornato con un rapporto annuale che dovra' contenere la descrizione delle misure adottate ed i risultati raggiunti. 3. Viene istituita dai comuni di cui al comma 1 dell'art. 2, presso l'ufficio tecnico del traffico, una struttura di supporto e di coordinamento tra responsabili della mobilita' aziendale che mantiene i collegamenti con le amministrazioni comunali e le aziende di trasporto. Le imprese e gli enti con singole unita' locali con meno di 300 dipendenti possono individuare i responsabili della mobilita' aziendale ed usufruire della struttura di supporto. Tale struttura potra' avvalersi di consulenze esterne. L’unica impresa che ha attuato le disposizioni di legge è l’ST e le altre? E lo stesso comune con i propri Impiegati? Le Banche? Che ruolo sta avendo il Mobility Manager del comune di Catania, per promuovere i piani di spostamento casa lavoro delle imprese e enti catanesi? L’art. 4 sempre del succitato DM stabilisce che: I comuni di cui al comma 1 dell'art. 2 incentivano associazioni o imprese ad organizzare servizi di uso collettivo ottimale delle autovetture, nonche' a promuovere e sostenere forme di multiproprieta' delle autovetture destinate ad essere utilizzate da piu' persone, dietro pagamento di una quota proporzionale al tempo d'uso ed ai chilometri percorsi. 2. Le incentivazioni e le misure di cui al comma 1 sono ammesse a condizione che i servizi di uso collettivo ottimale e le forme di multiproprieta' avvengano con autoveicoli elettrici, ibridi, con alimentazioni a gas naturale o GPL dotati di dispositivo per l'abbattimento delle emissioni inquinanti, o immatricolati ai sensi della direttiva 94/12/CEE. A Catania purtroppo non esiste nulla di car sharing, car pooling e bike sharing, mentre a Palermo, è notizia di questi giorni, il 4 febbraio sarà inaugurato un nuovo parcheggio scambiatore con annesse 80 nuove auto di car sharing. Sarà probabilmente oggetto di discussione per la prossima riunione del tavolo tecnico.

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